Il campionato biancoceleste, e non solo, è fermo, quindi non si può parlare ancora di quello che sarà, ma possiamo limitarci a quello che è stato.
Quello che è stato nel passato prossimo in un Olimpico che pareva ospitare un match Lazio vs Bologna da Premier League. Agguerrito e maschio.

L’ho vissuto un po’ come quello del Marassi, in mente le beffe finali, ho vissuto i minuti al cardiopalma, 2 gol annullati a Sinisa, tre punti  fondamentali che ad un certo punto ci hanno proiettati primi in classifica. Momentaneamente, asterisco permettendo.

Sì, dico “Scudetto” e ripeto a voce alta la parola che fu “proibita”, perché adesso non si può più fingere che l’obiettivo sia la zona Champions League.

Non era facile vincere contro il Bologna di Mihajlović, quel mister che prese la squadra salvandola dalle sabbie mobili lo scorso anno e ne cambiò la mentalità.
Non era facile nemmeno al Marassi,  in un colpo solo Inzaghi si è ritrovato senza Acerbi leader della migliore difesa del campionato e senza la spinta fondamentale di Lulic sulla fascia, senza nemmeno Marusic a tamponare,  nel momento più delicato della stagione.

E qui si è vista la differenza, quella molla scattata rispetto ad un anno fa: Marusic e Jony ad esempio contro l’Inter, lo ha dimostrato Vavro al Marassi nella sua sua prima da titolare.
Non deve essere stato per niente robetta dover sostituire Acerbi, soprattutto per un ragazzone strapagato e che in questi primi mesi aveva fatto pochissimo.

La squadra non ha ceduto agli antichi blackout che compromisero l’Europa League a Salisburgo e non solo, anche nei momenti di affanno ha dimostrato di avere tutto sotto controllo.
I ragazzi giocano a memoria, riescono però ad inserire anche “i nuovi” e riescono a gestire qualsiasi avversario. Ma, soprattutto, questa squadra crede nelle proprie potenzialità, individuali o di gruppo che esse siano, ha acquisito la convinzione di poter arrivare alto e di potersi laureare “big” tra le “big”.
E  sarà soffrire e godere fino all’ultima giornata di campionato, sempre se , allarme sanitario per il Coronavirus, riusciremo a portarlo a termine questo campionato!

RECORD DOPO RECORD

Dodici giornate alla fine di questa stagione che, con le partite rinviate da recuperare, si presenta lunghissima e convulsa.
Per la Lazio è già il momento di fare il bilancio, tutto in positivo, per la conquista di record, nazionali e non.
Con la vittoria per 2-0 sul Bologna e la contemporanea sconfitta del Liverpool in casa del Watford arrivata dalla Premier, i biancocelesti hanno messo a segno 21 risultati utili consecutivi.
La striscia positiva più lunga a livello continentale.

Non solo,  Inzaghi si sta mettendo in tasca un bel po’ di soddisfazioni personali come ad esempio tornare  al primo posto in classifica a 20 anni.

Come scritto poc’anzi,  la sconfitta del Liverpoool è proprio la Lazio il club con la striscia di imbattibilità più lunga d’Europa, seguono PSG a 15, Bayern Monaco a 10 e poi c’è il Verona a 9.

E non solo…
E’ entrata nella top10 delle strisce positive più lunghe nella storia della Serie A tra squadroni da leggendari e grandi favole calcistiche inaspettate.
La striscia più straordinaria appartiene al Milan di Capello di inizio anni ’90 quando i rossoneri stabilirono un record assoluto a cavallo delle stagioni 1990/1991 e 1992/93 con 58 risultati utili consecutivi. (dal pareggio con il Parma il 26 maggio 1991 fino al KO del 21 marzo 1993).

Complottisti prendete fiato, non c’è nessun complotto, non ci sono strapoteri a palazzo.
#VESTAMOAFASCOPPIAERFEGATO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *